Achinoam Nini, per tutto il mondo semplicemente Noa. L’artista israeliana si esibirà in quartetto affiancata dallo straordinario chitarrista e collaboratore musicale di lunga data Gil Dor e dai musicisti Gadi Seri alle percussioni e Omri Abramov al sassofono ed EWI (Electronic Wind Instrument). Circondati dall’impareggiabile scenario archeologico della Villa dei Quintili, il concerto si snoderà come un viaggio tra passato e presente, dagli ultimi album dell’artista fino ai primi, indimenticabili, successi.
Il collettivo di sei voci, dodici mani e un tamburino ha scelto di puntare tutto sull’incontro tra ritmo e polifonia vocale, quella occitana, punto di partenza per dare vita alla propria arte. Il gruppo si definisce “un coro popolare del Massiccio Centrale”, ma la sua proposta è molto di più di quanto questo appellativo possa lasciare intendere. Capaci di evocare “i contrappunti di Steve Reich così come l’energia di un concerto rock” – come scrive Libération – i sei componenti di San Salvador rappresentano una vitale scena di nuovo folk della Francia profonda, riuscendo a trasformare i repertori locali in magnetici, pulsanti e implacabili sperimentazioni polifoniche.
Il canto polifonico occitano ha radici antiche, ma è oggi base per una riscrittura contemporanea della tradizione folklorica. La lezione-concerto di San Salvador, introdotta dal linguista Prof. Giovanni Agresti, in collaborazione con Italia Nostra, ci porta incontro a queste polifonie occitane “eretiche” che parlano al mondo. Tra poesia popolare, paesaggi emotivi e allusioni a memorie dell’idioma d’oc, ascolteremo incastri vocali, tamburi e battito delle mani che diffondono un potente e gioioso spirito di “possessione”.
L’interpretazione negli anni ha attraversato fasi salienti con un punto di rottura ben definito da Bob Dylan, momento in cui si passa dalla romanza, dove la potenza della voce la fa da padrona a discapito anche della comprensione del testo, ad uno stile di seduzione fino ad avvicinarsi alla credibilità dell’interpretazione, definita dalla pulizia, dalla semplicità dalla chiarezza della voce.
Da Claudio Villa a Ed Sheeran la storia cambia e si avvicina alla vita.
All’estero prima ed in Italia di conseguenza grandi esempi che segnano il tempo: il Maestro Mogol attraverso esempi di brani fondamentali spiega anche con l’ascolto degli stessi, questo fondamentale mutamento.
I due artisti affrontano con grazia e rispetto il repertorio mistico di Battiato, facendosi portatori dei messaggi spirituali che hanno reso immortale la sua opera, dalla preghiera universale L’ombra della Luce alla struggente La cura, passando per E ti vengo a cercare fino a Torneremo ancora, il suo ultimo brano inciso (e non a caso il titolo scelto per il concerto). Un’occasione per riscoprire una grande eredità, in una nuovissima veste.
Dopo vent’anni di carriera, recentemente celebrati da Cam Jazz con un box monumentale, gli Aires Tango di Javier Girotto tornano in pista. E per la prima volta diventano cinque. La poetica di un impareggiabile maestro della chitarra, lo statunitense Ralph Towner, si incrocerà virtuosamente con le abilità della band, regalando sfumature sonore inedite. Un’occasione imperdibile per riascoltare i brani estratti da Duende, l’album nato dalla collaborazione tra lo storico componente degli Oregon e il quartetto italo-argentino.
Achinoam Nini, per tutto il mondo semplicemente Noa. L’artista israeliana si esibirà in quartetto affiancata dallo straordinario chitarrista e collaboratore musicale di lunga data Gil Dor e dai musicisti Daniel Dor alla batteria e Omri Abramov al sassofono ed EWI (Electronic Wind Instrument). Circondati dall’impareggiabile scenario archeologico della Villa dei Quintili, il concerto si snoderà come un viaggio tra passato e presente, dagli ultimi album dell’artista fino ai primi, indimenticabili, successi.
Il canto polifonico occitano ha radici antiche, ma è oggi base per una riscrittura contemporanea della tradizione folklorica. La lezione-concerto di San Salvador, introdotta dal linguista Prof. Giovanni Agresti, in collaborazione con Italia Nostra, ci porta incontro a queste polifonie occitane “eretiche” che parlano al mondo. Tra poesia popolare, paesaggi emotivi e allusioni a memorie dell’idioma d’oc, ascolteremo incastri vocali, tamburi e battito delle mani che diffondono un potente e gioioso spirito di “possessione”.
I due artisti affrontano con grazia e rispetto il repertorio mistico di Battiato, facendosi portatori dei messaggi spirituali che hanno reso immortale la sua opera, dalla preghiera universale L’ombra della Luce alla struggente La cura, passando per E ti vengo a cercare fino a Torneremo ancora, il suo ultimo brano inciso (e non a caso il titolo scelto per il concerto). Un’occasione per riscoprire una grande eredità, in una nuovissima veste.
Il collettivo di sei voci, dodici mani e un tamburino ha scelto di puntare tutto sull’incontro tra ritmo e polifonia vocale, quella occitana, punto di partenza per dare vita alla propria arte. Il gruppo si definisce “un coro popolare del Massiccio Centrale”, ma la sua proposta è molto di più di quanto questo appellativo possa lasciare intendere. Capaci di evocare “i contrappunti di Steve Reich così come l’energia di un concerto rock” – come scrive Libération – i sei componenti di San Salvador rappresentano una vitale scena di nuovo folk della Francia profonda, riuscendo a trasformare i repertori locali in magnetici, pulsanti e implacabili sperimentazioni polifoniche.
L’interpretazione negli anni ha attraversato fasi salienti con un punto di rottura ben definito da Bob Dylan, momento in cui si passa dalla romanza, dove la potenza della voce la fa da padrona a discapito anche della comprensione del testo, ad uno stile di seduzione fino ad avvicinarsi alla credibilità dell’interpretazione, definita dalla pulizia, dalla semplicità dalla chiarezza della voce.
Da Claudio Villa a Ed Sheeran la storia cambia e si avvicina alla vita.
All’estero prima ed in Italia di conseguenza grandi esempi che segnano il tempo: il Maestro Mogol attraverso esempi di brani fondamentali spiega anche con l’ascolto degli stessi, questo fondamentale mutamento.
Dopo vent’anni di carriera, recentemente celebrati da Cam Jazz con un box monumentale, gli Aires Tango di Javier Girotto tornano in pista. E per la prima volta diventano cinque. La poetica di un impareggiabile maestro della chitarra, lo statunitense Ralph Towner, si incrocerà virtuosamente con le abilità della band, regalando sfumature sonore inedite. Un’occasione imperdibile per riascoltare i brani estratti da Duende, l’album nato dalla collaborazione tra lo storico componente degli Oregon e il quartetto italo-argentino.
Nei giorni 30 giugno, 1° e 2 luglio, il Parco Archeologico dell’Appia Antica propone visite guidate gratuite per gli spettatori del Festival.
Accompagnati dal personale del Parco si potrà andare alla scoperta dei siti e immergersi tra musica e archeologia nello spirito più autentico del Roma Unplugged Festival.
al concerto di Noa, acquistando il biglietto per il 30 giugno
al concerto di Simone Cristicchi e Amara, acquistando il biglietto per il 1 luglio
al concerto dei San Salvador all’alba, alla Lectio Magistralis di Mogol e Ralph Towner & Aires Tango, acquistando il biglietto per il 2 luglio
Via Appia Nuova, 1092
Via Appia Antica, 161
Nel video l’edizione 2022
Musica e archeologia si fondono in un paesaggio unico al mondo. Torna da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio nel Parco Archeologico dell’Appia Antica la seconda edizione di Roma Unplugged Festival.
In uno scenario dal tempo sospeso che appartiene all’eternità, prendono vita tre giorni di live, musica all’alba e al tramonto, lectio magistralis e visite guidate in piena sintonia con l’ambiente circostante.
Dislocata tra l’imponente Villa dei Quintili e il Mausoleo di Cecilia Metella, la manifestazione ospita quest’anno l’incredibile voce di Noa, un gigante come Mogol in una lectio magistralis, Simone Cristicchi e Amara che affrontano con delicatezza e rispetto il repertorio mistico di Battiato, l’energia dei San Salvador con un doppio appuntamento in entrambi i siti, la chitarra di Ralph Towner che incontra gli Aires Tango di Javier Girotto.
Biglietto Unico Speciale:
evento + ingresso al sito archeologico
Villa dei Quintili 12 €
Mausoleo di Cecilia Metella 10 €
+ 2 € di prevendita per chi acquista online
Musica e archeologia si fondono in un paesaggio unico al mondo. Torna da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio nel Parco Archeologico dell’Appia Antica la seconda edizione di Roma Unplugged Festival.
In uno scenario dal tempo sospeso che appartiene all’eternità, prendono vita tre giorni di live, musica all’alba e al tramonto, lectio magistralis e visite guidate in piena sintonia con l’ambiente circostante.
Dislocata tra l’imponente Villa dei Quintili e il Mausoleo di Cecilia Metella, la manifestazione ospita quest’anno l’incredibile voce di Noa, un gigante come Mogol in una lectio magistralis, Simone Cristicchi e Amara che affrontano con delicatezza e rispetto il repertorio mistico di Battiato, l’energia dei San Salvador con un doppio appuntamento in entrambi i siti, la chitarra di Ralph Towner che incontra gli Aires Tango di Javier Girotto.
Biglietto Unico Speciale:
evento + ingresso al sito archeologico
Villa dei Quintili 12 €
Mausoleo di Cecilia Metella 10 €
+ 2 € di prevendita per chi acquista online
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica si estende per 4.500 ettari. È un corridoio di 17 km lungo il primo tratto del cammino laico della Regina Viarum, ricco di biodiversità e di monumenti e complessi archeologici di enorme rilevanza storica, con oltre 260 strutture di epoca romana, medievale e rinascimentale. Tra queste, scelte per ospitare esibizioni e incontri, le due ville imperiali di Massenzio e dei Quintili, luoghi straordinari sia dal punto di vista archeologico che naturalistico.
Voluta da Appio Claudio Cieco, la Regina viarum, fu costruita nel 312 a. C. come via pubblica per gli spostamenti degli eserciti per unire Roma a Brindisi. Attraversa il Parco Archeologico omonimo dal raccordo anulare al centro storico di Roma.
La scarsa trasformazione urbanistica, avvenuta anche grazie alle battaglie di intellettuali illuminati come Antonio Cederna, ha permesso di avere un paesaggio unico al mondo che costituisce un insieme unitario, con beni storici e monumentali immersi in una vegetazione rigogliosa.
Situata al V miglio della via Appia Antica, la Villa dei Quintili è il più grande complesso residenziale del suburbio di Roma.
Le recenti indagini archeologiche promosse dal Parco Archeologico dell’Appia Antica hanno messo in evidenza una serie di monumentali edifici annessi alla villa dedicati all’intrattenimento, quali un teatro ed un circo per le corse dei cavalli. Sorprendente il rinvenimento lungo il limite settentrionale di quest’ultimo di una cantina per la produzione del vino e un’enoteca.
Nel casale moderno sulla via Appia Nuova è allestito un Antiquarium che conserva pezzi scultorei e architettonici di grande pregio provenienti dalla Via Appia Antica e dalla Villa stessa, insieme a rari e preziosi pannelli ricostruiti con le tarsie marmoree policrome rinvenute nel corso degli scavi condotti negli ultimi 20 anni.
Il Mausoleo di Cecilia Metella è uno dei luoghi simbolo della Via Appia Antica. Costruito fra il 30 e il 10 a.C. il monumento funerario si staglia al III miglio della strada e impressiona ancora oggi il viaggiatore per la sua imponenza ed eleganza.
La parte abitativa della fortificazione, con i suoi tipici muri merlati e le belle finestre bifore, oggi ospita al proprio interno il “Museo dell’Appia”, una raccolta di statue, sarcofagi, iscrizioni e rilievi provenienti dalla Via Appia Antica e relativi ai ricchi monumenti funerari che vi si affacciavano.
La visita del sito comprende il Mausoleo, l’interno del Palazzo Caetani e la chiesa di San Nicola. Il percorso è stato recentemente arricchito con proiezioni olografiche all’interno della camera sepolcrale, un coinvolgente video-mapping nella cosiddetta camera della lava e la possibilità di fruire di una esperienza 3D con postazioni oculus comprese nel biglietto d’ingresso.
L’area concerti è una zona a prato raggiungibile con un percorso su terra battuta e con una leggera pendenza, ci sono posti a sedere, food truck per bevande e alimenti, servizi igienici per disabili.
Il biglietto è gratuito, eccetto 2,00 di prevendita, per te e per il tuo familiare o accompagnatore appartenente ai servizi di assistenza socio-sanitaria.
L’accesso è possibile da via Appia Nova 1092. Si richiede di comunicare la propria presenza in modo da accordarsi con la portineria del Parco.
Telefono: +39 06 7129 1210
Email: pa-appia.valorizzazione@cultura.gov.it
Se acquisti il biglietto per un concerto a Villa dei Quintili o al Mausoleo di Cecilia Metella puoi nello stesso giorno visitare anche il sito (solo nello stesso giorno del concerto).
Nell’occasione ci saranno visite guidate gratuite, gli orari li trovi qui.
Villa dei Quintili: è raggiungibile in macchina all’indirizzo Via Appia Nuova 1092. Non è possibile parcheggiare all’interno del sito È consigliato inserire nel navigatore l’indirizzo stradale via Appia Nuova 1092, non solo la denominazione Villa dei Quintili
L’Ente Parco Regionale dell’Appia Antica offre un servizio di noleggio biciclette online o presso il punto informativo sulla Via Appia Antica, al civico 58/60. Per maggiori informazioni:
Telefono: +39 06 5135 316
Email: puntoappia@parcoappiaantica.it
Villa dei Quintili: BUS 118. Il capolinea è di fronte all'ingresso di Villa dei Quintili sulla Via Appia Nuova 1092. Il BUS 118 raggiunge il centro storico lungo Via Appia Nuova, Via Appia Pignatelli, Via Appia Antica, Viale Terme di Caracalla, Via del Circo Massimo, Piazza Venezia, Via dei Fori Imperiali.
Mausoleo di Cecilia Metella Raggiungibile con la metropolitana Linea A, fermata Arco di Travertino, da cui proseguire con bus linea 660. In alternativa, fermata bus 118 (linea circolare Villa dei Quintili/Centro Storico).
Durante i giorni del Festival le corse della linea 118 verranno prolungate fino alle ore 1,00.
Nella suggestiva sede del Casale di Santa Maria Nova, in via Appia Antica 251, la mostra Patrimonium Appiae – Depositi emersi a cura di Francesca Romana Paolillo, Mara Pontisso e Stefano Roascio, raccoglie oltre 250 reperti provenienti dal territorio del nostro Parco.
L’esposizione è arricchita da “Art Crossing – Riattivare il genius loci” a cura di Spazio Taverna (Ludovico Pratesi e Marco Bassan) che propone opere realizzate per l’occasione, in dialogo con i materiali archeologici.
Il progetto utilizza diverse tecnologie all’avanguardia nella sfera della multimedialità, per un nuovo modello di fruizione. Il filo conduttore è la narrazione delle interazioni tra uomo ed ambiente e la formazione di un paesaggio pluristratificato di straordinario interesse. Nello specifico le tecnologie impiegate sono il video mapping, le proiezioni olografiche di personaggi e la realtà virtuale per la ricostruzione di ambienti storici. Inoltre, è presentata l’esperienza di gioco interattiva per Minecraft Appia Adventure. Si tratta della prima articolata offerta in tema di VR, video mapping, esperienza immersiva 3d mai proposta per i monumenti dell’Appia.
Per maggiori informazioni scrivi a: info@romaunpluggedfestival.it
Direzione Artistica Gianluca Pecchini in collaborazione con Marco de Persio e Annalisa Cipriani
Comunicazione a cura di ADVision Agency – Ufficio stampa GDG Press